PER CAPIRE LA PREVIDENZA
Ripartizione - Capitalizzazione
Gli ordinamenti pensionistici si dividono in due
fondamentali sistemi tecnico finanziari di reperimento delle
risorse: a ripartizione e a capitalizzazione.
Per sistema a ripartizione si intende un meccanismo di bilancio
in cui i contributi dei lavoratori attivi si usano per pagare le
pensioni ai lavoratori in quiescenza, si tratta del metodo più
usato nei sistemi pensionistici pubblici ed obbligatori poiché
il flusso dei contributi è sempre garantito.
Nei sistemi a capitalizzazione sono i contributi dello stesso
lavoratore beneficiario, che accantonati e investiti, vengono poi
usati per pagare la rendita al momento del pensionamento; nel
nostro ordinamento è il meccanismo delle pensioni complementari.
E chiaro perciò che mentre il metodo a ripartizione
subisce le oscillazioni del dato occupazionale, del livello
retributivo degli assicurati e dellandamento demografico di
un paese (se diminuiscono i lavoratori occupati, se si riduce la
retribuzione, se aumentano i pensionati le risorse non sono
sufficienti a garantire nel tempo il sistema) il metodo a
capitalizzazione è fortemente condizionato dai rendimenti degli
investimenti e dalle svalutazioni monetarie.
Retributivo - Contributivo
Si tratta di una classificazione che attiene alle
modalità di calcolo della liquidazione della pensione:
La previdenza complementare, basata sulla capitalizzazione, è
contributiva; invece la previdenza di base, a ripartizione, può
prendere a riferimento come sistema di calcolo sia la
contribuzione sia la retribuzione.
Il conteggio basato solo sulle ultime retribuzioni, considerato
universalmente come il più favorevole, è invece un sistema
molto discutibile sia per il finanziamento sia per lequità
del meccanismo rispetto allandamento della vita lavorativa
del soggetto, infatti:
AGO - Fondi sostitutivi,
esonerativi, esclusivi
Il sistema previdenziale italiano è basato su
circa 50 trattamenti diversi, gestiti da Enti, Casse e fondi.
La più recente legge di riforma pensionistica(1)
ne ha unificato alcuni (quelli dei dipendenti pubblici) ed altre
disposizioni legislative hanno svuotato fondi di aziende
pubbliche trasformate in SPA prevedendo liscrizione
allINPS dei nuovi assunti.
AGO è lacronimo di Assicurazione Generale Obbligatoria:
indica il sistema pubblico gestito dallINPS al quale sono
obbligatoriamente iscritti tutti i lavoratori privati e in
specifiche gestioni anche i lavoratori autonomi e i coltivatori.
Sono invece Fondi esclusivi(2)
quelli dei dipendenti statali e dei dipendenti degli enti locali,
oggi sono unificati nella gestione INPDAP(3). Erano
esclusivi anche i fondi pensionistici del Banco di Napoli e del
Banco di Sicilia.
Sono fondi sostitutivi quelli che riguardano particolari
categorie come i Dirigenti di industria (INPDAI), i lavoratori
dello spettacolo (ENPALS) i dipendenti di alcune aziende di
proprietà pubblica come lENEL.
I fondi esonerativi erano quelli delle banche di diritto pubblico
(come la nostra Cassa di Previdenza(4)); sono stati
trasformati in fondi integrativi delle prestazioni INPS dalla
legge 218/1990 (trasformazione in SPA delle banche pubbliche o di
diritto pubblico) insieme con quelli esclusivi dei banchi
meridionali.
Pensione di vecchiaia - Pensione di
anzianità - Pensione dannata
La pensione di vecchiaia è quella
che si acquisisce al raggiungimento di una determinata età
anagrafica, in questo caso sono sempre comunque stabiliti
requisiti minimi di contribuzione o di iscrizione al sistema.
La pensione di anzianità è invece quella
conseguibile prima del raggiungimento delletà anagrafica
utile, in costanza di rapporto di lavoro e al raggiungimento di
un certo numero di anni di contribuzione.
La legge di riforma ha innovato profondamente la materia
allungando i tempi di utilizzo della pensione di anzianità per i
lavoratori già in servizio, mentre per il personale di nuova
assunzione è previsto esclusivamente la pensione di vecchiaia
dai 57 anni in poi.
La pensione di annata non è una delle tante
pensioni che esistono nel nostro paese. Con questa espressione
sintende definire tutte le vecchie pensioni e, comunque,
quasi tutti i trattamenti anteriori al 1988. Caratteristica
comune di questo tipo di pensione è la forte penalizzazione
subita nel corso degli anni per effetto di cambiamenti delle
leggi, in particolare delle normative in materia di tetto,
modalità di calcolo, retribuzione pensionabile. E
accaduto, infatti, che per effetto di nuove leggi si siano
verificate situazioni assurde, come quella di due lavoratori
dello stesso settore, con gli stessi anni di servizio e la
medesima retribuzione i quali, andati in pensione a distanza di
un anno luno dallaltro, si sono visti attribuire due
pensioni dimporto assai differente.
Aliquota contributiva - Aliquota di
equilibrio
Laliquota contributiva: è la
percentuale di salario che ogni lavoratore è tenuto a versare
per la sua assicurazione pensionistica.
Tale aliquota è stabilita per legge, periodicamente è soggetta
a variazioni, e si calcola solo sulla retribuzione pensionabile
dellinteressato. Laliquota contributiva, che non è
uguale per tutte le categorie di lavoratori, è formata da due
quote: una a carico del lavoratore e laltra a carico
dellazienda. Il prelievo dellaliquota contributiva,
da parte dellINPS e degli altri enti, avviene in modo
"automatico", cioè sono le aziende che effettuano
direttamente i versamenti sia delle quote dovute da loro sia
quelle dovute dai lavoratori.
Laliquota di equilibrio è un valore
matematico utilizzato per indicare la percentuale (in lire), sul
totale dei redditi da lavoro, necessaria per far fronte al totale
delle spese previdenziali del paese. E un valore
macroeconomico che permette di misurare lincidenza della
spesa pensionistica sul monte salari generale dei lavoratori
dipendenti. Laliquota di equilibrio può essere calcolata
in base a diversi parametri, ognuno dei quali con un riferimento
base preciso. Attualmente il riferimento più usato è quello
alle sole spese per le pensioni, separate da quelle di natura
assistenziale, che pure ancora costituisce una parte notevole dei
bilanci dellINPS e degli altri istituti di previdenza.
SCHEMA GENERALE
Il trattamento
previdenziale è composto da:
I lavoratori del San Paolo hanno il seguente sistema previdenziale:
L'opuscolo è così composto:
|
AGO: la previdenza di base |
|
La Cassa
di previdenza ( lavoratori in servizio al 31/12/1990) |
|
La previdenza complementare |
Ogni titolo è composto da sezioni, e ogni sezione da paragrafi contrassegnati da numeri progressivi.
Ricordati di consultare l'indice!
(1) In questo testo, al momento, si fa riferimento alla
legge 335/1995, il cui Disegno di Legge Dini/Treu,
rispettivamente presidente del consiglio e ministro del lavoro
del governo allora in carica, fu predisposto sulla base di un
accordo sindacale confederale. In realtà da quella data
intervennero altri due provvedimenti governativi che
sostanzialmente comportarono un allungamento delle tabelle per il
diritto al pensionamento. Stiamo lavorando per inserire tali
novità direttamente in questo ipertesto, ma già da adesso - facendo click qui - potete consultare un'ampia documentazione su questi
due provvedimenti.
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punto del testo in cui compare il rimando a questa nota
(2) Vengono definiti fondi "esclusivi" quei
regimi pensionistici obbligatori, il cui onere delle prestazioni
è sostenuto interamente dagli enti interessati.
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punto del testo in cui compare il rimando a questa nota
(3) INPDAP = Ente istituito dalla legge 335/95, che
riunisce le varie prestazioni previdenziali dei dipendenti
pubblici (ENPAS, INADEL, ENPDEP, compreso il CPDEL a cui i
dipendenti BNC fino al 1° agosto 1992 erano iscritti).
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punto del testo in cui compare il rimando a questa nota
(4) Fondo esonerativo istituito con apposita legge nel
1955. Trasformato in Fondo Integrativo della prestazione INPS
dalla legge 218/1990 "Trasformazione delle Banche pubbliche
in SPA" e dal decreto legge attuativo 357/1990.
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