ORGANIZZAZIONE
DEL LAVORO FILIALI RETAIL:
EVOLUZIONE O NUOVO MODELLO?
Negli ultimi mesi l'attività sindacale si è inevitabilmente
concentrata sulla fusione con il Banco Napoli. L'immediato futuro
sarà focalizzato sulla riorganizzazione di Gruppo dei Servizi
Centrali, in particolare MOI e DAL con ripresa della trattativa il
12 e 13 febbraio a Milano. Il 14 febbraio è poi prevista la
trattativa relativa alla cessione della filiale ex Banco di Bologna
alla CariFirenze.
L'impegno relativo alla tutela dei lavoratori coinvolti nelle
operazioni societarie non può tuttavia distoglierci
dall’obiettivo fondamentale di un sindacato aziendale: la
contrattazione dell'organizzazione del lavoro.
Nel prossimo aprile l'Azienda attiverà un nuovo modello di
filiale Retail per realizzare il quale sono in corso le riunioni
nelle Aree per la revisione dei portafogli e per la definizione dei
nuovi Moduli.
L'Azienda sostiene che queste modifiche sono un'"evoluzione
della struttura organizzativa" che non richiede modifiche del
Contratto Integrativo, rendendo, di conseguenza, non necessaria una
contrattazione sindacale delle figure professionali. L’Azienda ha
sostenuto che gli attuali inquadramenti siano applicabili anche alle
nuove figure.
Noi, insieme alle altre Organizzazioni Sindacali del tavolo
unitario, siamo invece convinti che le modifiche previste nella rete
Private, Retail e Poe siano una profonda revisione delle logiche
operative e dell'approccio al mercato che richiedono:
- nuovi inquadramenti per le figure professionali, che non si
sovrappongono alle precedenti
- nuovi percorsi formativi per soddisfare le mutate esigenze
- nuovi sistemi incentivanti coerenti con la logica di squadra
- una diversa gestione del personale finalizzata al
coinvolgimento di settori prima emarginati.
Analizziamo quindi le modifiche previste prima per segmento di
clientela e poi nel loro complesso. Come d’abitudine
all’informazione (illustrazione del progetto aziendale) segue il
commento in corsivo (propedeutico alle richieste unitarie).
Le filiali maggiormente coinvolte sono ca. 300: sono le filiali
con più di 15 addetti o con la presenza di almeno un Responsabile
di Modulo (Privati o Transazionale).
PRIVATE
La clientela Private è quella con AFT > 1.000.000 di Euro. E'
stata segmentata come Private anche una parte degli Affluent alti
con bisogni "specialistici".
Per questa fascia di clientela, caratterizzata generalmente da
esigenze di servizio più sofisticato, il progetto prevede di
individuare, quando le dimensioni del portafoglio lo consentono,
personale specializzato dedicato. Ciò avviene sia attraverso la
creazione di filiali Private (di norma con almeno 3 addetti), sia
attraverso la creazione di moduli Private enucleati nelle filiali
Retail (di norma di 2 addetti). Il portafoglio individuale è
costituito indicativamente da 25 clienti e da almeno 40.000.000 di
Euro. La necessità di raggiungere una dimensione adeguata di
portafoglio può prevedere l'inserimento in portafoglio di Affluent
alti (occorre considerare che l'andamento dei mercati ha determinato
non poche "retrocessioni"). Nelle filiali con un numero di
Private insufficiente per creare un portafoglio, la clientela è
attribuita alle altre tipologie di portafoglio.
Il consulente Private ha la completa gestione del proprio
portafoglio:gestione e sviluppo degli asset finanziari,
autorizzazione di sconfinamenti, delibera in caso di prodotti con
scoring ed ha ruolo di proponente in caso di proposte di
affidamento.
E' evidente come l'obiettivo di offrire un servizio dedicato
particolarmente qualificato a questo segmento di clientela comporta
l'individuazione di Consulenti con elevata qualificazione
professionale (l'Azienda sta predisponendo specifici moduli di
formazione) che rende necessaria la definizione di un inquadramento
superiore a quello attualmente previsto per i Consulenti Affluent.
Da definire poi la figura di Responsabile di Modulo e da rivedere, non
solo sulla base del numero dei dipendenti, la previsione per il
Direttore di filiale Private.
AFFLUENT
La clientela Affluent è quella con AFT >75.000 Euro.
La revisione organizzativa prevede la definizione di portafogli
più omogenei attraverso il conferimento dei clienti Private al
modulo dedicato (se c'è massa critica) e dei clienti Mass al modulo
Family Market (se non collegati in qualche modo a clienti Affluent).
I portafogli Affluent così costituiti vengono assegnati a
Consulenti Affluent (che sono tali se hanno max 250 clienti e min 19
mil di Euro di AFI pregiate, quindi QD1) o a Gestori Affluent (che
sono tali se hanno un portafoglio "congruo" di max 400
clienti, min 14 mil di Euro e AFI pregiate > al 50% del totale,
quindi 3A 4L).
Sono AFI pregiate quelle in capo a clienti Affluent o Private.
I Consulenti Affluent e i Gestori Affluent costituiscono il
Modulo Affluent che ha un Responsabile se è composto da 5 addetti
compreso il Responsabile (l'Azienda applica la precedente previsione
dei Moduli Privati).
Il Responsabile di Modulo può avere facoltà di delibera, ha il
compito di coordinare il gruppo, favorendo la logica di squadra, e
di fornire assistenza specialistica (deve conoscere tutti i
prodotti).
I Consulenti ed i Gestori hanno attività sostanzialmente
identiche, che l'Azienda distingue con interventi lessicali. Ad es.
il Consulente "autorizza" gli sconfinamenti mentre il
Gestore "gestisce" gli sconfinamenti.
Nella realtà la distinzione tra Consulenti e Gestori Affluent
sarà solamente formale: identici sono i bisogni formativi, forte
sarà la fungibilità in una logica di team. La differenza di
inquadramento è tollerabile solo in un delimitato arco di tempo:
per questi gestori occorre prevedere il passaggio a consulenti
nell'ambito di percorsi professionali definiti. Analogamente al
modulo Family Market, occorre poi verificare che le modifiche di
portafogli non producano esclusioni dai percorsi a gestore in
essere. E’ inoltre prevedibile una forte riduzione delle posizioni
di Resp. per effetto della riduzione degli addetti rispetto al
precedente Modulo Privati.
FAMILY MARKET
La clientela Mass Market è costituita dai clienti Mass (con AFT
>10.000 Euro) e dai clienti Residual (con AFT < 10.000 Euro).
Compongono il Modulo Family Market i gestori con portafoglio
"congruo" (v. sopra) con AFI pregiate < al 50%, i
gestori con portafoglio non congruo e gli altri ex addetti al Mod.
Transazionale (che è pertanto abolito).
Il modulo ha un Responsabile se è composto da 7 addetti
(compreso il Resp.). L’Azienda applica la precedente previsione
per il Modulo Transazionale.
Il Responsabile somma le competenze di coordinamento delle
risorse e di autorizzazione sconfinamenti del Responsabile
Transazionale alle responsabilità di sviluppo commerciale e di
facoltà di delibera di credito del Responsabile Privati.
Il gestore Family Market è indistintamente il gestore con
portafoglio "congruo" (e come tale 3A 4L) o l'ODS (che
"a tendere" dovrebbe scomparire come figura, per rimanere
come mansione non esclusiva).
E' prevista una riduzione della clientela gestita in monte e
l'incremento di quella "portafogliata" non solo attraverso
una riduzione degli ODS e un incremento dei gestori, ma anche
attraverso la creazione di piccoli portafogli, costituiti
prevalentemente da Mass con AFI < 50.000 Euro, da assegnare ad un
numero maggiore di addetti, anche ODS, dopo una adeguata
formazione di base.
Questo è l’aspetto sul quale si potrà chiarire se il
progetto è un mutamento nominalistico e d'immagine o se realmente
si vuole abbattere quel muro alzato tra gestori e addetti al
transazionale eretto nella drammatica stagione dello slogan "la
BIPOP è il modello di riferimento"(sic!).
Perché il cambiamento sia credibile e reale sono necessarie
alcune condizioni:
- in alcune realtà sono segnalate attribuzioni di piccoli
portafogli a pioggia a molti addetti senza adeguata formazione;
al contrario, per evitare la creazione di gestori assolutamente
virtuali occorre la dovuta gradualità, rigorosamente
accompagnata dalla formazione
- la logica della squadra, che è sopravvissuta grazie alla
resistenza dei colleghi alla esasperata competizione interna
propugnata da autorevoli dirigenti aziendali, va rivitalizzata;
quando il titolare di un "piccolo" portafoglio è in
cassa, i clienti nel suo portafoglio devono essere serviti dagli
altri componenti il modulo: questo esempio è emblematico della
necessità di reciproco supporto
- il coinvolgimento di tutto il personale del modulo nell’
attività commerciale presuppone l'abbattimento del muro eretto
tra gestori e addetti del transazionale: ciò è possibile solo
se si recupera, con la gradualità necessaria, per un numero
compatibile di addetti, la rotazione tra le postazioni di cassa
e di gestione della clientela che era uno dei pilastri più
validi della vecchia Filiale Orientata al Mercato
- contemporaneamente, poiché la logica della "despecializzazione"
è invece fortunatamente abbandonata, vanno salvaguardati i
percorsi professionali a gestore con portafoglio
"congruo" nell'ambito del modulo
- il Responsabile di Modulo deve avere le caratteristiche e
le competenze del Resp. Transazionale (coordinamento e gestione
del personale, autorizzazione sconfinamenti) e del Resp. Privati
(raggiungimento degli obiettivi commerciali, facoltà di
delibera). La figura è quindi più assimilabile a quella del
Direttore che non a quella di Resp. Transazionale: vanno quindi
adeguate sia la formazione che l’inquadramento
- il modulo, nelle filiali di maggiori dimensioni, è troppo
grande per essere gestito da un unico responsabile. Due le
soluzioni possibili: o si individua un vicario o, meglio, si
sdoppiano le responsabilità commerciali da quelle di gestione
del personale.
SMALL BUSINESS
La terminologia nuova indica qualcosa di diverso rispetto al
vecchio gestore Poe.
La clientela Small Business è quella delle partite IVA di
famiglie produttrici senza limiti di affidamento e di società con
meno di 20 addetti, un affidamento < a 130.000 Euro e fatturato
inferiore a 1.050.000 Euro.
L'Azienda riconferma i limiti attualmente vigenti:
- Al di sotto di ca. 50 rapporti la gestione è affidata al
Settorista Poe di Area
- Al di sotto di ca. 80/100 rapporti la gestione è affidata al
Direttore
- Al di sopra di questa soglia la gestione è affidata al
Gestore Small Business, che è 3A 4L con 120 rapporti e QD1 se
con facoltà.
L'evoluzione prevede un ampliamento della clientela gestita dal
Modulo Small Business con l'attribuzione anche di clientela non
affidata. Ciò faciliterà il superamento di moduli Poe con un solo
addetto a favore di Moduli Small Business con più addetti che
gestiranno la clientela non solo in ambito creditizio, ma anche in
quello di investimento (per AFI non rilevanti).
Il gestore Poe è stato "l'incompiuto" dell'ultimo
Integrativo: estraneo alla filiale imprese, da cui è escluso, ma
estraneo anche nella filiale retail perché unico specialista fidi
in un contesto completamente orientato alla gestione del risparmio.
Questa evoluzione rappresenta l’opportunità per adeguare
formazione e inquadramenti in analogia a quanto previsto per i
Consulenti.
SERVIZI DI SUPPORTO
La missione è quella di svolgere le attività di back office
rivenienti da tutti i moduli di filiale e supportare il Direttore
negli adempimenti organizzativi, amministrativi e di controllo.
Il modulo prevede un Responsabile se è di 7 risorse (compreso il
Responsabile).
Se non si raggiunge tale soglia può essere alle dipendenze del
Resp. Family Market o del Direttore.
Qui si evidenziano due diverse esigenze:
- appare sempre più chiara l'esigenza di individuare la
figura di un Responsabile che svolga le mansioni del vecchio RRO
(che se sono a fatica svolte dagli attuali Resp. Trans. e
sicuramente non potranno essere svolte né dal Resp. Family, né
dal Direttore ). La soluzione potrebbe essere quella di
individuare una soglia numerica di filiale da cui far discendere
la presenza del Resp. Amministrativo (vedi problema dimensioni
del Family Market)
- il modulo rappresenterebbe l'unico emarginato dall'ambito
commerciale di filiale, con le prevedibili conseguenze negative
sul sistema incentivante. A nostro avviso è opportuno, per
valorizzare la logica di team, assorbire le attività di back
office nel Modulo Family Market.
Esaurita l’analisi delle modifiche organizzative, è quindi
necessario verificare se le logiche del progetto saranno
coerentemente confermate da una adeguata revisione del sistema
incentivante e da una diversa relazione con il cliente.
Gli obiettivi commerciali del progetto sono il recupero di
redditività durevole nel tempo (non considerando solo il
budget a breve), l’allargamento della base della clientela (non ci
sono più segmenti da "perdere") e il miglioramento della
relazione con il cliente.
Per raggiungere questi obiettivi l’assetto organizzativo della
filiale è rimodellato con:
- Sviluppo di competenze specializzate, al fine di perseguire
una gestione coerente alle reali necessità dei diversi segmenti
di clientela
- Sviluppo di una logica di tipo collettivo nella gestione del
cliente, affiancandola ai portafogli individuali
- Ampliamento della forza di vendita in filiale, recuperando
fasce di lavoratori relegati in attività esclusivamente
esecutive.
Perché queste affermazioni non si riducano a vuote
petizioni di principio è necessario agire sia sulla gestione del
personale che sulle gestione del cliente.
Gestione del personale
In questi anni le Aziende parlano molto di
"valorizzazione delle risorse umane" – e il SanPaoloImi
non fa eccezione- senza però grandi coerenze nella gestione.
Occorre sviluppare logiche "inclusive" e di
"cooperazione" che coinvolgano l’intera compagine,
attenuando la competizione interna.
Un indicatore sarà il sistema incentivante 2003, nel quale
dovranno essere enfatizzati i premi di gruppo e le quote di
solidarietà. Tutto ciò nei due sensi: i risultati dei portafogli
individuali devono contribuire al premio dell’intera compagine e i
risultati di modulo/filiale devono contribuire al premio dei
gestori/consulenti con portafoglio. Fondamentale è poi il
coinvolgimento degli addetti ai servizi di supporto, con trasparenza
e senza il sotterfugio delle codifiche fittizie.
Un altro indicatore sarà il livello di diffusione della
formazione sul personale: non è perpetuabile un sistema in cui il
diritto alla formazione minima, prevista dal CCNL, di fatto esclude
il 50% degli addetti.
Elemento dirimente sarà il livello degli organici: nella
rete, l’attuale blocco delle assunzioni determina una costante
riduzione che sta collassando le filiali. Ecco perché qualunque
ipotesi di esodo, legato a razionalizzazioni di servizi centrali e/o
a sovrapposizioni nella rete, va attentamente graduato (esistono in
rete professionalità che non si possono sostituire a breve con i
Contratti di Formazione Lavoro) e accompagnato a consistenti
assunzioni.
Gestione del cliente
Dopo lo scoppio della bolla speculativa nel 2001, la difesa
delle quote di mercato è stata possibile soprattutto grazie alla
capacità di relazione con il cliente dei colleghi, che hanno
affrontato con grandi difficoltà la situazione senza che tutto
questo sia stato valorizzato e riconosciuto adeguatamente.
Crediamo che l’Azienda abbia una responsabilità sociale che
deve portare ad una revisione degli indirizzi commerciali prevalenti
nella scelta dei prodotti da proporre al cliente; ma anche sulle
modalità e sul grado di trasparenza nella trasmissione del
messaggio aziendale verso l’utenza e verso i lavoratori.
Se non si fa questo, la definizione del "Bilancio Sociale
dell’impresa" è soltanto un’iniziativa di immagine per
nulla incisiva nella realtà aziendale.
Nel mese di marzo è previsto un incontro con l’Azienda nel
quale, dopo una Segreteria Unitaria in cui concordare la posizione,
le OO.SS. presenteranno le richieste relative all’apertura della
contrattazione su ciò che per noi è un nuovo modello di filiale.
Le resistenze aziendali al confronto di merito e il susseguirsi di
procedure relative alla riorganizzazione del Gruppo non renderanno
tale contrattazione agevole.
Alla luce di tali impegni, i Referenti d’Area che intendono
offrire un contributo per la definizione della "piattaforma
sindacale" possono farlo, entro la fine di febbraio, per
iscritto, con invio di fax o e mail.
Cari saluti e buon lavoro
La Segreteria |