GESTORE POE:
SUPERMAN FIGLIO DI UN DIO MINORE

Gestore Poe: chi è costui? Volendo parafrasare il Don Abbondio manzoniano, abbiamo davvero difficoltà ad inquadrare questa figura. Per l'Azienda il Gestore Poe ha la "mission di gestire e sviluppare la relazione commerciale con i clienti affidati del segmento Poe con particolare riferimento all'operatività finanziamenti e servizi di pagamento". Definizione alquanto vaga che ha permesso al "nostro" di assumere le più variegate vesti in funzione delle varie situazioni. Nella realtà delle nostre filiali, infatti, è di solito il collega che ha sempre masticato di finanziamenti, magari proveniente da ex uffici fidi o crediti speciali, ove, però, condivideva con altri (in primis con il settorista) le mansioni legate alle esigenze vastissime di un mondo economico come quello dei piccoli operatori economici. Ora, invece, si ritrova da solo, a gestire un portafoglio medio di 150 clienti, ma che sovente ne annovera fino a 250 con diretta responsabilità (loan policy insegna) e non basta... Già… perché in molte filiali  il Gestore Poe si occupa anche dei clienti non affidati e cioè di tutto ciò che non è definibile né come impresa né come privato. Cosa? Sì, proprio tutto il resto, quel mondo di figure ibride con esigenze molto varie che vanno dalla carta di credito, alla convenzione di conto corrente più conveniente, al piccolo investimento, al consiglio su quale contabilità tenere e quant'altro. Eh si, perché il "nostro" è visto come un punto di riferimento da parte dei clienti, circostanza sicuramente volano di business all'occorrenza, ma che certamente implica una disponibilità di tempo che è una chimera, vista la mancanza di un back office e considerate le innumerevoli incombenze ricadenti sulla stessa persona (caricamento bilanci, centrale rischi, visure, gf00, procedure smobilizzo, accensione conti, variazione convenzioni… e tanto altro ancora).

Ebbene, l’Azienda ha inteso sinora legare l’inquadramento a QD1 all’attribuzione della facoltà di delibera (facoltà che dovrebbe essere, a nostro avviso, ovvia per una figura professionale destinata a seguire il cliente a 360 gradi). Ciò ha fatto sì che solo una minima parte dei Gestori Poe abbia visto riconosciuta la professionalità espressa nella mansione con l’adeguato inquadramento ed a nulla sono valse le ripetute istanze sindacali in sede di rinnovo del Contratto Integrativo. Al contrario, per il Gestore Imprese l’inquadramento è giustamente svincolato dall’attribuzione di facoltà deliberative. Nella nostra Area (o meglio, nell’ex Area Sud Est) vi sono 30 Gestori Poe, dei quali solo 7 hanno facoltà deliberative e, quindi, inquadramento minimo di QD1; tutti gli altri sono, quando va bene, 3^ area 4^ livello.

Nel nuovo modello organizzativo di prossima applicazione qualcosa è stato rivisto (creazione del modulo "SMALL BUSINESS"): ma abbiamo la sensazione che, in definitiva, si tratti di una mera formalizzazione di carichi di lavoro e responsabilità sinora di fatto ricaduti sui Gestori Poe, ancora una volta senza adeguato riconoscimento professionale.

In previsione dell’applicazione del un nuovo modello di filiale, il Sindacato, dopo aver rimosso la posizione dell’Azienda che intendeva esaurire la questione fornendo una semplice informativa, affronterà nel mese di marzo una trattativa che si preannuncia tutt’altro che facile. L’obiettivo sarà quello di rivedere le norme relative ad alcuni inquadramenti alla luce, appunto, della nuova organizzazione del lavoro. L’occasione sarà propizia per riproporre temi rimasti inascoltati ed incompiuti nell’ultimo Contratto Integrativo e sanare le palesi discriminazioni a danno dei Gestori Poe.

Non vorremmo che si chieda ancora loro di essere "superman" rimanendo però  "figli di un Dio minore".

Bari, 24/2/2003

FISAC CGIL Area Puglia - SanPaolo Imi